- 27 Gennaio 2022
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L’art. 1, comma 45 della Legge del 30 dicembre 2021, n. 234 ha prorogato il credito d’imposta Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design seppur con una diminuzione, in prospettiva, delle relative aliquote agevolative. Presupposto fondamentale per un’adeguata classificazione delle attività svolte dall’impresa rimane ancora oggi la corretta interpretazione dei concetti di R&S, Innovazione e Design. Nella presente trattazione ci si focalizzerà in particolare sulla R&S e l’innovazione, andando ad effettuare un’analisi comparata dei due principali documenti di riferimento redatti dall’OCSE, ovvero il Manuale di Frascati per quanto concerne la R&S ed il Manuale di Oslo in merito all’innovazione.
Premessa
Il credito d’imposta R&S, introdotto dall’art.3 del D.L. 145/2013 e successivamente modificato dall’art 1, commi 198 – 209 della L. 160/2019 (Legge di Bilancio 2020) con l’estensione dell’incentivo anche ad attività di innovazione tecnologica, design ed ideazione estetica per i settori del made in Italy, trova la sua originaria legittimazione nel Manuale di Frascati, documento redatto e adottato nel 1963 dall’OCSE e considerato fonte e strumento per l’identificazione e la misurazione delle attività tecnico-scientifiche attinenti la ricerca e sviluppo. Inquadrare con chiarezza il campo di applicazione della R&S non può prescindere da una disamina delle correlazioni con l’ambito dell’ innovazione. Quest’ultimo concetto è stato oggetto di ampio approfondimento nel Manuale di Olso, pubblicato nel 1992 ed aggiornato con successive edizioni. Il Manuale offre un quadro dei concetti, delle definizioni e della metodologia applicabile nel complesso e differenziato mondo dell’innovazione, ampliando il tutto attraverso l’esperienza di indagine ed una sempre migliore comprensione dei processi d’ innovazione attinenti un’ampia gamma di settori industriali.
La R&S del Manuale Frascati
Partendo dal concetto di base, il Manuale di Frascati offre una definizione di Ricerca e Sviluppo sperimentale andandovi a comprendere l’insieme dei lavori creativi e sistematici intrapresi per aumentare il patrimonio delle conoscenze, comprese quelle relative all’umanità, alla cultura e alla società, e per concepire nuove applicazioni delle conoscenze disponibili.
Le attività di ricerca e lo sviluppo appartengono alle scienze sociali, umanistiche, alle scienze naturali e dell’ingegneria e tutte si connotano per dei tratti comuni:
- Possono essere finalizzate al raggiungimento di obiettivi specifici e generali;
- sono orientate verso nuove scoperte e si basano sull’interpretazione originale di concetti ed ipotesi;
- sono caratterizzate da esito finale incerto;
- sono oggetto di un’adeguata pianificazione;
- sono finalizzate a produrre risultati che potrebbero essere liberamente trasferiti sul mercato.
Alla luce di questa definizione, il Manuale stabilisce che un’attività di ricerca e sviluppo, per esser concepita tale, deve soddisfare cinque criteri fondamentali: deve essere nuova, creativa, incerta, sistematica, trasferibile e/o riproducibile. I cinque i criteri devono essere soddisfatti ogniqualvolta venga intrapresa un’attività di R&S su base continuativa oppure occasionale.
- Per quanto concerne il requisito della novità, l ‘attività di R&S deve puntare a nuove scoperte, al raggiungimento di risultati e conoscenze applicabili a prodotti e processi e non già diffusi ampiamente nel settore di riferimento; sono pertanto escluse dalla ricerca e sviluppo tutte le attività volte a copiare, imitare o decodificare il sapere appartenente allo stato dell’arte. La potenziale novità dei progetti di R&S deve essere valutata confrontandola con il patrimonio di conoscenze esistente nel settore.
- Un progetto di ricerca e sviluppo deve avere un valore creativo e porsi come obiettivo la realizzazione di nuovi concetti o idee che migliorino le conoscenze esistenti, andando ad escludere qualsiasi modifica di routine di prodotti o processi; di conseguenza, un progetto di ricerca e sviluppo richiede il contributo fondamentale dei ricercatori.
- La ricerca e lo sviluppo è altresì caratterizzata dall’ incertezzache permea il raggiungimento dei risultati, i costi e i tempi di realizzazione degli obiettivi attesi. Ad esempio, l’incertezza è un criterio chiave per distinguere tra la produzione di prototipi di R&S, intesi quali modelli utilizzati per testare concetti tecnici e tecnologie ad alto rischio di insuccesso in termini di applicabilità e quella di prototipi non R&S, consistenti in unità di pre-produzione utilizzate per ottenere certificazioni tecniche o giuridiche.
- La ricerca e lo sviluppo sono attività formali svolte sistematicamente, condotte in modo pianificato, con registrazioni sia del processo seguito e sia dei risultati. Questo implica la predisposizione di una struttura di gestione e rendicontazione del progetto e che deve essere implementata sia nelle grandi iniziative progettuali e sia su piccola scala.
- Un progetto di R&S dovrebbe infine prevedere il trasferimento dei nuovi saperi, assicurarne l’utilizzo e consentire ad altri ricercatori di riprodurne i risultati nell’ambito delle loro attività. Il trasferimento e la condivisione delle conoscenze include anche i casi in cui i progetti di R&S non abbiano dato i risultati sperati, in cui un’ipotesi iniziale non sia confermata o un prodotto non possa essere sviluppato come originariamente previsto. La codificazione delle conoscenze e la loro diffusione sono attività integranti della prassi abituale della R&S,anche se possono esistere restrizioni per le conoscenze derivanti dal lavoro a contratto o nell’ambito di una collaborazione. In un ambiente commerciale, i risultati saranno protetti dalla segretezza ma è fondamentale che il processo e i risultati siano condivisi per essere utilizzati anche da altri soggetti. Da questo punto di vista, un ruolo fondamentale viene giocato dai diritti di proprietà intellettuale che si pongono come anello di congiunzione tra il diritto della privativa e la salvaguardia dell’interesse pubblico alla condivisione del patrimonio di conoscenze esistenti.
Un altro aspetto degno di nota ai fini della presente trattazione è la sezione 2.5 del Manuale in cui vengono dettagliate le componenti che caratterizzano la ricerca e sviluppo.
NOTA BENE – L’attività R&S si sostanzia in un complesso di azioni tese alla risoluzione di problematiche tecnico-scientifiche non affrontabili con le conoscenze del momento e capaci pertanto di generare un passo migliorativo rispetto allo stato dell’arte ed un incremento dello stock di saperi a disposizione della comunità. Per raggiungere tale obiettivo, la ricerca e sviluppo può declinarsi nelle seguenti tre tipologie di attività: ricerca di base, ricerca applicata e svilupposperimentale.
Ricerca di base: Lavoro sperimentale o teorico intrapreso principalmente per acquisire nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e fatti osservabili.
Ricerca applicata: Percorso d’indagine intrapreso per acquisire nuove conoscenze.
Sviluppo sperimentale: Lavoro sistematico, basato sulle conoscenze acquisite attraverso la ricerca e l’esperienza empirica e finalizzato alla creazione di nuovi prodotti o processi o al miglioramento di prodotti o processi esistenti.
Entrando nel dettaglio:
la ricercadi base: analizza proprietà, strutture e relazioni al fine di formulare e verificare ipotesi, teorie o leggi ed i risultati solitamente sono oggetto di diffusione o pubblicazione su riviste scientifiche.
Il Manuale di Frascati distingue tra ricerca di base pura ed orientata:
laricercadibase pura: è condotta per il progresso delle conoscenze, senza ricercare vantaggi economici o sociali, senza sforzarsi attivamente di applicare i risultati a problemi pratici o di trasferirli ai settori responsabili della loro applicazione;
laricerca dibaseorientata: è condotta con l’aspettativa che produca un ampio ventaglio di conoscenze atte a costituire la base per la soluzione di problemi o possibilità attuali o futuri, riconosciuti o previsti.
laricerca applicata: parte dal patrimonio di conoscenze disponibili e valuta la loro estensione al fine di risolvere problemi reali; conferisce concretezza alle idee ed i risultati sono destinati ad essere suscettibili di possibili applicazioni a prodotti, operazioni, metodi o sistemi. La ricerca applicata si sostanzia in iniziative progettuali tese ad esplorare i risultati di un programma di ricerca di base e valutarne i possibili usi dei risultati.
Lo sviluppo sperimentale: è un lavoro sistematico in cui le conoscenze maturate nella ricerca e nell’esperienza vengono effettivamente testate nell’ambito di applicazioni specifiche finalizzate alla creazione di nuovi prodotti o processi ovvero al miglioramento di prodotti o processi esistenti.
NOTA BENE – Il concetto di sviluppo sperimentale non va confuso con quello di sviluppo delprodotto, inteso come processo globale teso a portare un nuovo prodotto sul mercato. In questa prospettiva, lo sviluppo sperimentale è solo una delle fasi del processo di sviluppo del prodotto ed in particolare rappresenta lo step in cui si generano nuove conoscenze e si conclude l’applicabilità dei criteri di ricerca e sviluppo (nuovi, incerti, creativi, sistematici, trasferibili e/o riproducibili) .
I confini tra la ricerca di base, la ricerca applicata e lo sviluppo sperimentale sono molto fluidi e devono essere valutati in una prospettiva d’interazione dinamica tra la generazione di conoscenze e la soluzione dei problemi. Le attività di R&S raramente godono di nette separazioni; ogni progetto consiste in una serie di iniziative di R&S da portare avanti ed è organizzato e gestito per uno scopo specifico da raggiungere. Pertanto, le tre tipologie di attività sopra descritte possono talvolta essere svolte all’interno di una stessa unità ma far capo a progetti di ricerca più trasversali. Per questo motivo, il criterio fondamentale che deve guidare la classificazione delle attività di R&S è rappresentato dall’uso previsto dei risultati, dalla relativa tempistica in termini di applicabilità e dall’ampiezza della gamma dei potenziali campi di sfruttamento.
L’innovazionenelManualediOslo
Il Manuale di Frascati definisce il concetto di Innovazione come ogni azione di natura scientifica, tecnologica, organizzativa, finanziaria e commerciale atta a realizzare o rendere disponibili sul mercato delle versioni caratterizzate da un miglioramento funzionale considerevole o contenuto rispetto alle versioni precedenti, o a soluzioni alternative dirette alla soluzioni dei medesimi problemi/soddisfazione dei medesimi bisogni.
NOTA BENE – L’innovazione è un processo finalizzato ad immettere sul mercato prodotti nuovi o significativamente migliorati e queste attività passano anche attraverso l’acquisizione di conoscenze, macchinari, attrezzature e altri beni strumentali, la formazione, il marketing, la progettazione e lo sviluppo di software.
Il ManualediOlso, nella seconda edizione, si concentra su prodotti (beni e servizi) e processi nuovi e notevolmente migliorati; in particolare:
un’innovazionetecnologicadiprodotto: è l’attuazione/commercializzazione di un prodotto con caratteristiche di prestazione migliorate, tali da fornire oggettivamente servizi nuovi o migliorati al consumatore;
un’innovazionetecnologicadiprocesso: è l’attuazione/adozione di metodi di produzione o di consegna nuovi o significativamente migliorati. Può comportare modifiche delle attrezzature, delle risorse umane, dei metodi di lavoro o di una combinazione di questi elementi.
Unainnovazione tecnologica diprodottoediprocesso(PPT):
1: comprende l’introduzione di prodotti e processi tecnologicamente nuovi e miglioramenti tecnologici significativi nei prodotti e nei processi già esistenti;
2: viene implementata se è stata introdotta sul mercato (innovazione di prodotto) o utilizzata all’interno di un processo produttivo aziendale (innovazione di processo);
3: comporta una serie di attività scientifiche, tecnologiche, organizzative, finanziarie e commerciali e si suddividono nel seguente modo: Innovazione tecnologica di processo.
Un prodottotecnologicamentenuovo: è un prodotto le cui caratteristiche tecnologiche o destinazioni d’uso differiscono notevolmente da quelle dei prodotti fabbricati in precedenza. Tali innovazioni possono riguardare tecnologie radicalmente nuove, possono essere basate sulla combinazione di tecnologie esistenti in nuovi usi, o possono essere derivate dall’uso di nuove conoscenze.
Un prodottotecnologicamentemigliorato: è un prodotto esistente le cui prestazioni sono state significativamente migliorate o aggiornate. Un prodotto semplice può essere migliorato mediante l’uso di componenti o materiali più performanti, oppure un prodotto complesso, costituito da una serie di sottosistemi tecnici integrati, può essere migliorato mediante modifiche parziali di uno dei sottosistemi.
Un’innovazionetecnologicadiprocesso: consiste nell’adozione di metodi nuovi o significativamente migliorati, compresi i metodi di consegna del prodotto. Tali metodi possono comportare modifiche delle attrezzature o dell’organizzazione della produzione, o una combinazione di tali modifiche, e possono essere derivati dall’utilizzo di nuove conoscenze. I metodi possono essere destinati a produrre o fornire prodotti tecnologicamente nuovi o migliorati, che non possono essere prodotti o consegnati utilizzando metodi di produzione convenzionali, o essenzialmente per aumentare l’efficienza della produzione o delle consegne di prodotti esistenti.
NOTABENE–Le caratteristiche salienti dell’innovazione sono la novità, ossia che il prodotto, il processo o il servizio devono essere nuovi o migliorati, e l’ implementazione che prevede l’introduzione del prodotto innovativo nel mercato o l’utilizzo del processo nella azienda. Al fine di una corretta fruizione del credito d’imposta è pertanto fondamentale inquadrare il grado di significatività dell’innovazione apportata e della relativa distinzione con le attività di routine o di normale sviluppo di prodotto e con le ordinarie attività dell’impresa.
Occorre prestare attenzione nella valutazione delle attività che, pur essendo parte del processo di innovazione, non è detto soddisfino automaticamente i criteri richiesti per essere classificate come ricerca e sviluppo.
L’innovazione è caratterizzata da un processo di transizione della novità verso il mercato: ogni nuovo oggetto o processo che rimane a livello di prototipo non è da considerare una innovazione ma piuttosto un’invenzione; senza diffusione, l’innovazione non avrà alcun impatto economico. L’innovazione implica anche un cambiamento del prodotto o del processo, andando a rispondere sempre più ai bisogni dell’utilizzatore. Il concetto di innovazione va quindi distinto da quello di invenzione.
Invenzione: Nuova idea di prodotto, di tecnologia, di sviluppo scientifico non ancora realizzata tecnicamente e materialmente e non indotta da motivazioni economiche e competitive.
Innovazione: Realizzazione materiale dell’invenzione e conseguente sfruttamento commerciale.
R&S: perseguimento di obiettivi originali attraverso la creazione di nuove conoscenze rispetto allo stato dell’arte, andando pertanto ad escludere qualsiasi valorizzazione e semplice ampliamento del sapere già disponibile.
L’obbiettivo dell’ attività di R&S viene raggiunto attraverso un approccio creativo che, muovendo da un contesto d’incertezza circa il risultato finale, contempli nuove applicazioni delle conoscenze scientifiche esistenti ovvero nuovi usi delle tecniche e tecnologie disponibili e, non da ultimo, garantisca il trasferimento dei risultati attraverso la pubblicazione nella letteratura scientifica ed il ricorso agli di strumenti di tutela della proprietà intellettuale.
NOTA BENE – L’attività di R&S trova il suo traguardo finale nella progettazione, costruzione ecollaudodelprototipo, definito quale modello originale costruito per includere tutte le caratteristiche tecniche e prestazionali del nuovo prodotto; una volta che sono state apportate le modifiche necessarie al prototipo e le prove sono state completate in modo soddisfacente, il punto finale dell’attività di ricerca e sviluppo è stato raggiunto.
Ma qual è il ruolo della ricerca all’interno del processo dell’innovazione? Per rispondere a tale interrogativo, il Manuale di Olso richiama l’interessante “modello di collegamento a catena” di Kline e Rosenberg che offre una descrizione del modo in cui l’innovazione viene generata ed influenzata all’interno dell’ecosistema aziendale.
Modello di collegamento a catena di Kline e Rosenberg
Il modello in esame concepisce l’innovazione in termini di interazione tra le opportunità di mercato, la base di conoscenza e le capacità dell’azienda. Un elemento chiave nel determinare il successo o il fallimento di un progetto d’innovazione è rappresentato dal modo con cui le aziende riescono a mantenere collegamenti efficaci tra le varie fasi del processo di innovazione.
Il modello a catena, pertanto, pur riconoscendo l’esistenza di una sequenza centrale lineare in cui il processo innovativo inizia con la percezione di un mercato potenziale, inserisce come variabile la combinazione di conoscenze già esistenti con conoscenze nuove e tale combinazione genera una nuova progettazione che sarà poi sottoposta a test a cui seguiranno, in caso di risultati positivi, una nuova produzione e la successiva distribuzione e commercializzazione. Parliamoquindi di un processo innovativo multidirezionale e che coinvolge numerosi attori della filieraqualiuniversità,enti pubblici,laboratoridi ricerca e società diconsulenza.
In questa prospettiva, la ricerca non è vista come fonte di idee creative, ma come una forma di risoluzione dei problemi, da utilizzare in qualsiasi momento. Quando sorgono problemi nel processo di innovazione, un’impresa attinge alla sua base di conoscenze in possesso in quel particolare momento e che risulta essere costituita dai risultati di ricerche precedenti e dall’esperienza. La ricerca è pertanto un valore aggiunto all’innovazione e non una condizione preliminare, è un’attività che viene plasmata dal processo di innovazione e non un lavoro di scoperta che precede l’innovazione.
NOTA BENE –La Ricerca e Sviluppo è la funzione aziendale dedicata all’introduzione delle innovazioni nell’impresa, è il lavoro creativo condotto su base sistemica per l’aumento del patrimonio di conoscenze scientifiche e tecniche e per l’utilizzo di questo patrimonio di conoscenze nella realizzazione di nuove applicazioni.
L’innovazione nel Decreto Attuativo del 26 maggio 2020
Le caratteristiche tecniche:
- dei componenti, dei materiali
- del software incorporato
- della facilità d’impiego
- della semplificazione della procedura di utilizzo
- della maggiore flessibilità
- di altri elementi concernenti le prestazioni e le funzionalità
Contestualmente sono ammissibili anche i processi nuovi o significativamente migliorati ed attinenti alla produzione, distribuzione e logistica di beni o servizi, comportando cambiamenti significativi nelle tecnologie, negli impianti, macchinari e attrezzature, nel software, nell’efficienza delle risorse impiegate, nell’affidabilità e sicurezza per i soggetti interni o esterni coinvolti nei processi aziendali.
Le attività ammissibili comprendono esclusivamente i lavori svolti nelle fasiprecompetitivelegate alla progettazione, realizzazione e introduzione delle innovazioni tecnologiche fino alle fasi di test e valutazione dei prototipi o delle installazioni pilota.
Le attività di innovazione tecnologica trovano un incremento dell’aliquota applicabile per quanto concerne le iniziative di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di obiettivi di innovazione digitale 4.0 ovvero di lavori finalizzati al raggiungimento di obiettivi di transizione ecologica secondo i principi dell’economia circolare disciplinati nella Comunicazione della Commissione Europea (COM 2020) 98 dell’11 marzo 2020.
NOTA BENE – Il contenuto della Comunicazione della Commissione Europea (COM 2020) 98 dell’11 marzo 2020si pone in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, quale complesso di iniziative politiche portate avanti dalla Commissione Europea con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050 e garantire la dissociazione della crescita economica dall’uso delle risorse naturali. Facendo leva sul mercato unico e sul potenziale delle tecnologie digitali, la politica europea si propone di favorire la creazione di imprese e di un modello di imprenditorialità basati supportati da tecnologie come l’Internet delle cose, i big data, la blockchain e l’intelligenza artificiale e che accelereranno non solo la circolarità ma anche la dematerializzazione dell’economia, consentendo una riduzione della dipendenza dalle materie prime.
Coerentemente con la direzione intrapresa dalla Commissione Europea verso un’economia neutra dal punto di vista climatico, efficiente sotto il profilo delle risorse e circolare, il credito d’imposta in esame amplia la sua portata oltre l’ambito della R&S e promuove pertanto una serie di iniziative imprenditoriali nell’ambito green e dell’innovazione tecnologica 4.0 tese miglioramento della durabilità e della riutilizzabilità dei prodotti, alla lotta contro l’obsolescenza prematura, alla mobilitazione del potenziale della digitalizzazione delle informazioni relative ai prodotti, alla digitalizzazione delle interazioni tra i diversi operatori delle filiere produttive, la messa a punto di modelli di condivisione di informazioni, protocolli e metodi per il tracciamento dei prodotti all’interno della filiera allo scopo di migliorarne la resilienza e all’introduzione di soluzioni che favoriscano il miglioramento della gestione operativa della produzione, riducendo i tempi di fabbricazione, minimizzando i costi e migliorando le prestazioni di consegna.
NOTA BENE – Per le attività rientranti nelle sopracitate categorie, la relazione tecnica richiesta dal comma 206 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160 dovrà contenere specifiche informazioni sugli obiettivi di innovazione digitale 4.0 e/o di transizione ecologica perseguiti o implementati attraverso i progetti intrapresi, con la descrizione dello stato di fatto iniziale e degli elementi pertinenti alla definizione e comprensione del progetto di innovazione, della situazione futura che verrà a determinarsi tramite lo sviluppo delle attività di progetto e dei criteri qualitativi/quantitativi rilevanti per la valutazione del concreto conseguimento degli obiettivi di innovazione attesi.